SVILUPPI DEL MONDO MULTIPOLARE.

L’operazione HTS-Siria fatta da Erdogan in asse col Qatar, altro non è che una manifestazione del nascente assetto multipolare del mondo. Alcuni leggono il concetto di multipolare come opposto al dominio americano, ma questo nuovo ordine dinamico riguarda l’intero assetto geopolitico planetario.

Visto che la Siria gli è confinante ed anche con dentro curdi che in patria rappresentano un problema e visto che Israele si sta allargando a nord e le monarchie del Golfo aspettano la “fine dei lavori” di Tel Aviv e l’arrivo pieno di Trump per varare la fase due del nuovo Accordo di Abramo-Via del cotone, pare conseguente che Ankara in asse fratellanza musulmana con Doha, reclami il suo spazio attiguo ed un peso suo proprio nel quadrante (tra cui il far pesare l’ipotesi del nuovo possibile gasdotto Qatar-Turchia via Siria per rifornire l’Europa). Oltretutto volendo riportare a casa i tre milioni di profughi siriani che ha accumulato in questi anni.

In puri termini di logica geopolitica multipolare, non si vede perché quello spazio debba rimanere sotto egemonia russa o tantomeno iraniana (bene o male la Siria è storicamente sunnita). Tutto ciò non è “giusto”, non ci sono categorie morali in questa logica, è conseguente, è logico-razionale.

Una breve sub-nota sull’Iran. L’estensione egemonica iraniana fino a Hamas, Hezbollah, Siria non era sostenibile e faceva parte di una strategia di fondo di rivalità tra sciismo e sunnismo (giocando sulla fratellanza coi palestinesi e il rigetto di Israele “onta” sul sacro spazio dell’islam, entrata in crisi già con l’uccisione di Soleimani) che oggi sembra non più attuale. Con mediazione cinese ed inserimento nei BRICS e a seguire ripristino delle relazioni diplomatiche tra AS ed Iran, ci sta che l’Iran torni a curare semmai il suo estero vicino (sud Iraq, Kurdistan, Belucistan, Golfo Persico) e lasci perdere slanci egemonici poco sostenibili.

Forse la “passività” russa ed iraniana in questa recente vicenda, va letta come accettazione realista di potenti logiche contro le quali era vano -e forse anche poco conveniente- opporsi. Anche perché Assad era assai consumato. Tuttavia tale passività potrebbe far pensare anche al fatto che l’intera operazione fosse stata annunciata, in fondo il Processo di Astana, prevedeva già in origine che il formato che doveva trattare la pacificazione siriana prevedesse Russia e Iran oltre la Turchia. Difficile immaginare che la Turchia, in scia BRICS+ voglia andare oltre il cercarsi una sua dimensione di polo locale, mettendosi contro russi ed iraniani.

Israele ne sta approfittando subito per il Golan e per la degradazione militare dell’ex forza armata siriana, ma in prospettiva non pare sarà molto contenta di ritrovarsi uno stato islamico, forse affiliato Fratellanza musulmana, alle porte. Sempre che, ovviamente, a HTS e suoi sponsor riesca la difficile stabilizzazione della nuova Siria. Una volta tanto, pare non siano stati coinvolti gli US in transizione tra due presidenze e con la subentrante, notoriamente poco propensa a intervenire in questo frammento del mosaico dove prioritario sarà per Trump il rilancio ed ampliamento del Patto di Abramo.

Medio Oriente oggi si va quindi configurando con: Egitto, Israele, monarchie del Golfo, Turchia-Qatar, Iran (che non è propriamente MO, come del resto l’Egitto, però vi si affaccia). Sopra questa trama del quadrante locale, le potenze esterne ovvero USA, Russia, Cina che cercheranno alleanze locali di convenienza.

Così va il mondo…multipolare.

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About pierluigi fagan

66 anni, sposato con: http://artforhousewives.wordpress.com/, due figli, un gatto. Professionista ed imprenditore per 23 anni. Negli ultimi venti e più anni ritirato a "confuciana vita di studio", svolge attività di ricerca multi-inter-transdisciplinare da indipendente. Il tema del blog è la complessità, nella sua accezione più ampia: sociale, economica, politica e geopolitica, culturale e filosofica. Nel 2017 ha pubblicato il libro: Verso un mondo multipolare, Fazi editore, nel 2015 uscirà Benvenuti nell'Era Complessa per Diarkos editore. Ogni tanto commenta notizie di politica internazionale su i principali media oltre ad esser ripubblicato su diverse testate on line. Fa parte dello staff che organizza l'annuale Festival della Complessità e pubblica su specifiche riviste di sistemica. Tiene regolarmente conferenze su i suoi temi di studio, in particolare sull'argomento "Mondo e complessità". Nel 2021 è uscito un suo contributo nel libro collettivo "Dopo il neoliberalismo. Indagine collettiva sul futuro" a cura di Carlo Formenti, Meltemi Editore. A seguire: "Europa al bivio. Tra radici e sfide" a cura di Vincenzo Costa, Marcianum press, 2024 Venezia e "L'era multipolare: competizione o cooperazione" a cura di Gabriele Germani, La Città del Sole, 2024, Napoli.
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