IL GRANDE STUDIO-DA XUE. Confucio VI secolo avanti Cristo, circa 551-479 a.C.

Gli antichi che volevano illustrare la virtù industriosa nel mondo si occuparono prima di mettere ordine nello stato.

Desiderando mettere ordine nei loro stati, essi prima misero ordine nelle loro famiglie.

Desiderando mettere ordine nelle loro famiglie, essi prima si occuparono della loro crescita personale.

Desiderando migliorare loro stessi, essi prima corressero i loro cuori [cuore e mente, in cinese, sono la stessa cosa].

Desiderando correggere i loro cuori, essi prima si impegnarono ad avere una mente sincera.

Desiderando avere una mente sincera, essi prima cercarono di ampliare il più possibile le loro conoscenze.

Per raggiungere la conoscenza, investigarono il principio delle cose.

Avendo investigato il principio delle cose, la loro conoscenza divenne completa.

Quando la loro conoscenza fu completa, la loro mente divenne sincera.

Quando la loro mente fu sincera, i loro cuori/menti furono corretti.

Quando i loro cuori/menti furono corretti, le loro persone migliorarono.

Quando le loro persone furono migliorate, le loro famiglie vissero in armonia.

Quando le loro famiglie vissero in armonia, i loro stati furono ben governati.

Quando i loro stati furono ben governati, il mondo intero visse in armonia.

Dal Figlio del Cielo fino alla massa del popolo, tutti devono

considerare la crescita personale come la radice di tutto.

È impossibile che i rami siano in ordine (se) la radice è in

disordine

Non può essere che si tenga in disordine il principale e in ordine l’accessorio, né mai dato che si tratti con leggerezza ciò che importante e si attribuisca importanza a ciò che è futile.

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Da Xue condensa la filosofia politica di Confucio e del confucianesimo arrivando sino all’attuale Cina “socialista”. Dagli Zhou al Kuomintang, al Partito Comunista Cinese di Mao Zedong, ha strutturato dal sistema degli esami della burocrazia e poi del partito, allo sviluppo della filosofia, della scuola, dei valori civili e sociali.

Esso dava la dimensione sociale e concreta del Dao secondo il Maestro, in differenza alla via taoista più spirituale. È basato sul concetto di auto-formazione o costante auto-miglioramento della propria conoscenza. Ci sono due concetti in questo: il soggetto si fa oggetto e si costruisce intenzionalmente, l’opera è continua e non giunge mai a traguardo. La base di questo processo è lo studio, lo sviluppo ed accumulo di conoscenza, poi sua condivisione.

Se parlate con qualsivoglia insegnante italiano che ha in aula studenti cinesi, vi dirà della loro stretta serietà ed abnegazione, di una votata intensità allo studio che rasenta a volte l’inumano o sicuramente supera di slancio il semplice e distratto nostro “giovanile”. Si è poi soliti aggiungere che i cinesi sono tecnici ma poi non creativi.

In fondo, non diversa pulsione umana rispetto a ciò che muove il capitalismo, l’accumulo di valore, sebbene sia chiara la differenza data dai due sistemi a cosa sia “valore”. Il valore nel caso di Confucio è sociale e comunitario, Confucio si occupa di convivenza, ordine sociale spontaneo, catena della gerarchia che promana dalla natura diciamo spinoziana de il Cielo, cultura dei cittadini, dei governanti e loro distanza. Con la mentalità e la situazione del VI secolo a.C. s’intende, la fine dell’era Zhou. Poco dopo questo rimando alla tradizione di Confucio, esplose la storia e la cultura, ci sarà il per altro fertilissimo periodo delle Cento scuole.

Confucio è iscritto dal filosofo tedesco Karl Jaspers, nell’’Era assiale che, secondo lo stesso, comprende: Confucio e Lǎozǐ, Mòzǐ, Zhuāng Zǐ, le Upaniṣad, Buddha e Zarathustra Elia a Isaia e Geremia, fino a Deutero-Isaia quindi la formazione monoteistica. La Grecia di Omero, Parmenide, Eraclito e Platone-Aristotele/Socrate, teatro tragico. Tucidide e Archimede.

Tra massimo VII e V-IV secolo avanti Cristo, è come se una straordinaria fioritura di pensiero e Spirito, logica e filosofia, scienza e religione, fosse promanata da vari parti del mondo in sincronia. Ciò andò a formare l’asse del mondo che da allora prende a girare il mondo delle nostre culture.

Una volta ritenuta quasi magica come sincronia dato che non c’era Internet e la cultura globale, oggi invece sappiamo delle reti di contatto ed influenza reciproca da parte di questi sistemi di pensiero. Furono i mercanti gli interrelatori. I greci furono perturbati dall’onda asiatica e questa originava all’estremo oriente, correndo in India e centro Asia, fino al Levante.

“Ampliare la conoscenza significa investigare a fondo le cose”, ciò porta al perfezionamento del proprio cuore/mente. L’esortazione è “Oggi rinnovati veramente, rinnovati ogni giorno ed un giorno, rinnovati ancora”.

Velleitario? Sono duemilacinquecento anni di storia che il popolo cinese segue questo (ed altri) insegnamento. Quanto bene e con quale profitto a Voi giudicare.

Quando cito la mia scelta di votarsi a “vita confuciana” intendo ciò che decisi di fare tanti anni fa spontaneamente, sotto influsso dello studio di questo ed altri testi del Maestro cinese, ma forse solo “umano”. Allievo testone e non poco negligente, per altro senza Maestro accanto che si più fatica. Naturalmente, di tutto ciò si può fare anche la critica sociale e politica, anche se secondo me tutto ciò è ad un livello superiore la lotta delle idee dentro la società, riguarda la società nel suo complesso, è regolamento di gioco non gioco specifico.

[La traduzione è quella che è, l’ho presa da Internet, ho solo cambiato il finale poiché era reso in maniera orrenda, copiandolo dal testo diciamo più ufficiale de: I quattro libri di Confucio, UTET 1974. Il testo invero si ritiene scritto dagli allievi e scuola che ruotava intorno a Kong zi e tramandato nei secoli con lievi aggiustamenti. Gli altri libri sono La pietà filiale, I Dialoghi, L’invariabile mezzo (non poi così diverso dal concetto di “giusto mezzo” di Aristotele)]

Se vi appare il ghigno acido di Tremonti, il commercialista lombardo (barbari germanici) con la erre arrotata, che dice “Sì ma con la cultura non si mangia”, deducetene il perché di tante italiche cose.

Informazioni su pierluigi fagan

64 anni, sposato con: http://artforhousewives.wordpress.com/, due figli, un gatto. Professionista ed imprenditore per 23 anni. Negli ultimi venti e più anni ritirato a "confuciana vita di studio", svolge attività di ricerca multi-inter-transdisciplinare da indipendente. Il tema del blog è la complessità, nella sua accezione più ampia: sociale, economica, politica e geopolitica, culturale e filosofica. Nel 2017 ha pubblicato il libro: Verso un mondo multipolare, Fazi editore. Ogni tanto commenta notizie di politica internazionale su i principali media oltre ad esser ripubblicato su diverse testate on line. Fa parte dello staff che organizza l'annuale Festival della Complessità e pubblica su specifiche riviste di sistemica. Tiene regolarmente conferenze su i suoi temi di studio, in particolare sull'argomento "Mondo e complessità". Nel 2021 è uscito un suo contributo nel libro collettivo "Dopo il neoliberalismo. Indagine collettiva sul futuro" a cura di Carlo Formenti, Meltemi Editore. A seguire: "Europa al bivio. Tra radici e sfide" a cura di Vincenzo Costa, Marcianum press, 2024 Venezia e "L'era multipolare: competizione o cooperazione" a cura di Gabriele Germani, La Città del Sole, 2024, Napoli.
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