LA COSTELLAZIONE IDEOLOGICA TESCREAL.

(Post Facebook 15.02) Come annunciato, proseguo l’indagine su questo nuovo e poco conosciuto mondo neo-reazionario americano che si addensa in una costellazione ideologica variegata.

A breve riferirò dell’ottimo studio dello storico canadese Quinn Slobodian “Il capitalismo della frammentazione” (2023) sulla costellazione anarco-capitalista che fa da base teorico-politica a questo piccolo universo.

In breve: “Questi cosiddetti neoreazionari sostengono un mondo feudale in cui coloro che sono in cima alle “gerarchie naturali” governano i propri microstati sovrani senza essere gravati da vincoli democratici.”. Il loro sogno è quello di un mondo con 10.000 stati (oggi sono poco più di 200), ognuno dominato da chi è più ricco (se è più ricco è perché è stato bravo ad arricchirsi quindi merita di stare in cima alla gerarchia sociale), senza tasse o con flat tax bassissime, senza welfare, senza redistribuzione, con leggi e polizia privata, senza leggi sul lavoro, elezioni e rappresentanza, paradisi fiscali totalmente de-regolati completamente aperti al mercato globale soprattutto finanziario, basati su omogeneità completa etnica e culturale.

Questo del paradiso fiscale sede di tutte le società che investiranno sul progetto “Via del Cotone” -proprio ieri ribadito nell’incontro che Trump ha avuto con l’indiano Modi- è poi il disegno che Trump ha per il futuro di Gaza. Ma ne riparleremo.

Oggi invece continuiamo l’indagine su un altro segmento della costellazione i TESCREAL. Chi sono, cosa pensano questi attori economici e ora politici che si addensano nella NERD Revolution che impazza oltre Atlantico?

TESCREAL è un acronimo.

“T” sta per transumanisti, coloro che credono che dovremmo andare verso una evoluzione dell’umano verso l’auto-manipolazione genetica e macchinica, per fare un voluto “salto di specie”.

“E” sta per estropia, il contrario di entropia. Se l’entropia è in base al Secondo principio della termodinamica la morte termica finale, l’estropia è tutto ciò che vi si oppone.

“S” sta per singolarità, la credenza che aumentando in quantità le capacità info-algoritmiche, prima o poi ci sarà un Big bang da cui emergerà la capacità di autocoscienza delle macchine.

“C” sta per la ripresa di una vecchia idea russa primo Novecento, il cosmismo ovvero “…che gli uomini siano destinati a diventare un fattore decisivo nell’evoluzione cosmica, conquistando, trasformando e perfezionando l’universo, sconfiggendo la malattia e la morte, e infine generando una razza umana immortale colonizzando lo spazio”.

“R” sta per razionalismo, molto sintetizzato, la convinzione dei laureati STEM che oltre questi saperi non c’è null’altro di rilevante da sapere e conoscere.

La “E” e la “A” vanno assieme nell’altruismo efficace, una filosofia che si propone di applicare evidenza scientifica e la ragione per determinare i modi più efficaci per migliorare il mondo e metterli in pratica.

La “L” finale sta per lungo-termismo ovvero “… il calcolo utilitaristico che conclude che qualsiasi azione con la minima possibilità di avere un impatto sul futuro lontano ha un peso morale di molte grandezze maggiore di qualsiasi preoccupazione per i soli otto miliardi di esseri umani vivi oggi.”.

La R, la EA e la T formano un unico complesso coerente.

Da qui i tecno-ottimisti progressisti e reazionari (di cui abbiamo già parlato in un precedente post del 10 gennaio): il loro comune set di nemici. I sostenitori della decrescita, i comunisti e socialisti, gli ecologisti, i democratici, gli attivisti della comunità che si oppongono alla gentrificazione e allo sviluppo del lusso e chiunque altro sia percepito come un ostacolo al progresso economico e tecnologico, colpevoli di contribuire a risultati che non sono semplicemente inefficienti o subottimali, ma letteralmente equivalenti a un omicidio”.

Due ultime avvertenze. “Costellazione” è qualcosa che noi vediamo come collegata sebbene in realtà formata da elementi a volte anche molto distanti. A dire che non siamo in presenza di ideologie sistematizzate, ma a complessi di idee. Ognuno di queste posizioni è concorde su molto di un altra ma non è detto lo sia del tutto.

La seconda è che altresì, quello che vediamo e sempre più vedremo come atto politico dell’amministrazione Trump si riferisce a molto di questo mondo, ma procedendo con pazienza strategica a piccoli passi. Ad esempio, il mini-archismo trumpiano non è ancora l’anarco-capitalismo ma è propedeutico a… .

Quella che destra e sinistra capitalistica hanno imparato e l’anti-capitalismo no è la necessità di unirsi sebbene su molti punti si hanno posizioni anche molto differenti. L’importante è il punto di gravità comune che è poi il semplice “potere”. L’ambito “capitalista” dichiara una ideologia economia ma in realtà ha sotto una precisa idea della necessità di prendere il potere politico. L’anticapitalismo ha una ideologia economia avversaria (anche se assai variegata) ma non ha alcuna idea precisa su come prendere il potere politico. Da Marx in poi…

Su i TESCREAL questo ottimo articolo: https://thepointmag.com/politics/homo-algorithmicus/ .

Più in generale su questo momento della NERD Revolution una chiacchierata con Alessio Mannino per il canale IBEX (che ringrazio): https://www.youtube.com/watch?v=bzgaxf625mY

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About pierluigi fagan

66 anni, sposato con: http://artforhousewives.wordpress.com/, due figli, un gatto. Professionista ed imprenditore per 23 anni. Negli ultimi venti e più anni ritirato a "confuciana vita di studio", svolge attività di ricerca multi-inter-transdisciplinare da indipendente. Il tema del blog è la complessità, nella sua accezione più ampia: sociale, economica, politica e geopolitica, culturale e filosofica. Nel 2017 ha pubblicato il libro: Verso un mondo multipolare, Fazi editore, nel 2015 uscirà Benvenuti nell'Era Complessa per Diarkos editore. Ogni tanto commenta notizie di politica internazionale su i principali media oltre ad esser ripubblicato su diverse testate on line. Fa parte dello staff che organizza l'annuale Festival della Complessità e pubblica su specifiche riviste di sistemica. Tiene regolarmente conferenze su i suoi temi di studio, in particolare sull'argomento "Mondo e complessità". Nel 2021 è uscito un suo contributo nel libro collettivo "Dopo il neoliberalismo. Indagine collettiva sul futuro" a cura di Carlo Formenti, Meltemi Editore. A seguire: "Europa al bivio. Tra radici e sfide" a cura di Vincenzo Costa, Marcianum press, 2024 Venezia e "L'era multipolare: competizione o cooperazione" a cura di Gabriele Germani, La Città del Sole, 2024, Napoli.
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